L’attaccamento alla maglia è un termine che sovente si sente in ambito calcistico ed è associato alle “bandiere” della squadra, ovvero quei giocatori che rinunciano a lauti ingaggi da parte di altre società per continuare a vestire gli stessi colori sociali che fino a quel momento hanno avuto indosso.

In ambito podistico, specie in quello PAM, non esistono ingaggi, nè esistono compensi che possano equiparare i due mondi sportivi. Siamo una società amatoriale, come dice il nome stesso e chi decide di tesserarsi con Noi lo fa esclusivamente perché è un amante della corsa.

Uno degli insegnamenti che ho avuto da chi mi ha preceduto in questo ruolo è stato proprio quello di “onorare” la canotta che avevo indosso in ogni gara. Una divisa che negli anni è cambiata, ma il logo che porta sopra è il medesimo e si legge PAM.

Ricordo ancora oggi, a distanza di sedici anni. Era la mia seconda gara e usai una canotta “anonima”, una di quelle che si trovano oramai in qualsiasi negozio sportivo, per prendere parte alla “sentieri del sale”, gara organizzata proprio da Luigi. Le sue parole nel vedermi senza la divisa ufficiale furono tutt’altro che cordiali, ma ammetto che, da neofita della corsa, proprio non comprendevo questo suo aggressivo atteggiamento nei miei confronti. Certo che avevo la divisa PAM, ma allora non mi sembrava così importante doverla indossare ed esibire in ogni occasione. Corsi senza neanche prestare troppa importanza a quelle parole, ma non potei eludere le “frecciatine” del President quando arrivai al traguardo.

Sembrano così lontani questi miei ricordi, quanto distante è la mia visione attuale su questo tema. Oggi non mi sognerei neanche per un istante di non indossare la mia divisa in una gara competitiva (tra l’altro sanzionabile dalla FIDAL) tanto che addirittura nelle non competitive vesto PAM.

Ho voluto condividere questo mio trascorso podistico per far comprendere ai tanti neo tesserati quanto importante sia rappresentare sempre questa società attraverso i simboli che la contraddistinguono.

La PAM e’ ricca di “bandiere” del podismo che da anni indossano questa maglia e la portano con orgoglio alle tante gare in giro per il mondo, siano gare di campionato italiano, siano maratone, trail o gare a tappe.

Questo non vuol essere un monito per chi in passato ha deciso di cambiare società, o per chi avesse intenzione di farlo in futuro. Non ci sono mai state imposizioni di alcun tipo e penso che ognuno debba essere libero di fare le proprie scelte, specie in un ambito come quello nostro, che è fatto di amatori e non di professionisti.

Spero di “appendere le scarpette al chiodo” il più tardi possibile. Desidero gareggiare quanto più lungo mi sarà consentito dal mio fisico e dal mio stato di salute, ma fin quando indosserò quelle scarpette, indosserò altresì una canotta bianco/blu che sarà quella PAM. Voglio anch’io far parte di quelle “bandiere” del passato perché mi sento orgoglioso di questa società che oltretutto rappresento con la carica più prestigiosa.

Spero che molti “Pammini” possano ritrovarsi nelle mie parole e condividino il mio pensiero. È grazie ad ogni singolo elemento se siamo conosciuti in molte gare ed è grazie a Voi se per oltre trent’anni queste divise hanno percorso migliaia di km sulle più svariate piste d’atletica, strade o sentieri di tutto il mondo.

Come sempre…… Forza PAM.

Il vostro presidente

Valerio D8